Adesso possiamo dire che il restauro è terminato, ho già fatto qualche centinaio di chilometri e sono abbastanza soddisfatto del risultato finale.

La moto è stata acquistata ad Agosto 2011 e fino a Luglio 2012 ho lavorato sul motore, cercando di togliere alcuni vizietti come la candela imbrattata di fuliggine oppure il famoso starnuto dal carburatore….

Colto da raptus, i primi di luglio 2012 l’ho smontata completamente in meno di un giorno ed ho iniziato il restauro vero e proprio: sabbiatura e verniciatura del telaio, cromatura dei cerchi e di tutti gli altri pezzi, raggiatura con raggi nuovi in inox. Non voglio scendere troppo nel dettaglio ma, dove possibile, sono stati riutilizzati i pezzi originali, anche se sarebbe costato meno acquistarli nuovi anzichè restaurare i vecchi. La bulloneria, originale nella marcatura, è stata trattata e tutta riutilizzata (alcuni la cambiano con quella in inox…cosa che personalmente mi fa rabbrividire 🙂 ). Chiedo una cortesia ai futuri restauratori: non fatevi prendere da mania di cromatura, cromate solo quello che in origine lo era, a volte si vedono delle motociclette con pezzi cromati che non ci incastrano nulla. 🙂

Le forcelle e gli ammortizzatori sono stati smontati e revisionati, il serbatoio trattato con tankerite, il claxon è stato smontato e riverniciato/cromato e riassemblato….

L’impianto elettrico è stato tutto revisionato, non c’è bisogno di spendere soldi prendendone uno nuovo, basta controllare quello che avete.

Il motore è stato revisionato nel gruppo termico: valvole e guidavalvole nuovi, sedi rettificate, fasce nuove (il pistone era in tolleranza), gommini di tenuta nuovi. Filtro centrifugo ripulito.

Per quanto riguarda la ciclistica è una moto che si restaura da soli senza troppi problemi. I pezzi di ricambio si trovano facilmente e sono abbastanza economici.

Discorso a parte per il motore: in letteratura si trova poco, in internet ancora meno ed in circolazione ci sono pochi meccanici veramente  competenti che possono aiutarti a sistemare il motore e tra quelli che si definiscono “maghi del Ducati a coppie coniche” la maggior parte sono dei fanfalucchi.

Considerando solo di pezzi/verniciatura/ tutto quello che vi viene in mente escluso il mio lavoro, ho speso quasi 2000€, in questo ci sono dentro anche alcune cose che non erano state preventivate all’inizio, come il passaggio da accensione elettronica a puntine (il costo del kit è stato di circa 300€), oppure pezzi che poi non ho riutilizzato (come la “famosa” bobina dell’accensione elettronica pagata 85€).

E’ un motore che poco si presta alla manutenzione “fai da te”: la regolazione del gioco delle valvole viene fatto con degli spessori calibrati, cosa che obbliga i meccanici ad averne a secchiate in officina e impedisce al proprietario di farsela da sola semplicemente con uno spessimetro e due chiavi da da 10….

Se trovate un motore con le valvole puntate controllate bene la loro sede ed in particolare il dito del bilancere che potrebbe essere consumato. Invece per quanto riguarda la fasatura dell’accensione, vi dovete fornire di goniometro e tanta pazienza….

Il motore 250 è veramente fiacco ma se vi accontentate di andarci a spasso come fosse una vespa 125 è quello che fa per voi; la seduta è scomoda e dopo qualche decina di Km le chiappe iniziano a fare male, ma d’altra parte non è una tourer con cilindrata da automobile… Inaspettatamente ho notato che l’impianto frenante a ganasce è abbastanza efficiente per la velocità tenuta.

…ma la moto non è solo velocità e potenza, specialmente per una vecchietta di 43 anni, ed il piacere della guida va ben oltre la scomodità della sella. Mettetela in ordine (da soli) e godete di questa motoretta che non va una mazza ma che ha rappresentato molto dal punto di vista motociclistico e sociale negli anni 70.