La moto arriva a Firenze, trasportata dall’ottimo venditore (Massimo) su un furgoncino mezzo scassato, circa 10 giorni dopo l’acquisto.
La tiriamo giù del furgone, ci prendiamo un caffè e quando il simpatico tipo riparte non resisto alla tentazione di accenderla. Il motore mi sembra che giri abbastanza bene; non ho l’orecchio abituato a sentire un monocilindrico Ducati, ma a naso mi pare che suoni bene (a parte il casino infernale che esce dallo scarico sfondato dalla ruggine 🙂 ) Metto la prima e parto per un giro intorno casa.
Che dire: il motore con i suoi 25 CV (dichiarati ma saranno poco meno di 20) non è proprio un razzo ma il casino che esce dalla marmitta sembra di andare a mille…. gli strumenti funzionano, le ruote girano, i freni frenano e la moto va dritta… sono contento.
La posizione di guida è piacevole, il manubrio è largo e comodo e con la mia statura (1,71 cm) il busto sta eretto, un pò meno comoda è la sella che dopo 20 minuti mi fa indolenzire il sedere. Le vibrazioni non sono eccessive. E’ una moto che ci puoi fare pochi Km alla volta, che i ducatisti non mi vengano a raccontare che su quel barroccio ci si fa mototurismo che li mando a cagare 🙂
Cosa veramente noiosa è che freno e cambio sono invertiti, ossia la leva del cambio è sulla destra mentre quella del freno posteriore sulla sinistra. Ma non è finita qua: la prima è in alto e tutte le altre marce sono in basso (si! come le moto da MotoGP!) …un dramma. Secondo me è anche pericoloso in quanto, in caso di emergenza (ossia quando si va di istinto e senza pensarci troppo) è probabile fare casino con il risultato di mettere una marcia in più invece di frenare.
Rientro dopo una 20na di minuti con il sedere indolenzito ma contento di come va la moto.
Unico inconveniente è che ogni tanto scoppietta in rilascio e mi riprometto di studiare sui manuali di officina i settaggi di fabbrica del carburatore per capire se è un problema di carburazione.
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